Bovino ti accoglie sul corso, sempre affollato. Passeggiando dalla villa fino al duomo capiamo che qui il susseguirsi di spazi aperti, pubblici, ha permesso al paese vecchio e a quello nuovo di coesistere senza ignorarsi, di resistere assieme.
Lontani dal corso, però, salendo più su tra i vicoli, scopriamo che anche qui la parte più antica del paese vive ormai solo d'estate.
E' un luogo solenne, dove i passaggi stretti tra la pietra si aprono improvvisamente sulla valle, e non possiamo che attraversarlo in silenzio.
Anche MIchele, che ci ha aperto le porte del paese, e a Bovino lavora per un turismo diverso, ci ha parlato dell'importanza del silenzio e di chi viene sin qui per cercarlo.
Bovino ci ha ospitato durante il nostro viaggio e una porta di casa lasciata aperta è stato tutto ciò che è servito per non essere mai soli.
Abbiamo parlato tanto e ascoltato molte storie, alcune di partenze, altre, sorprendenti, di ritorni. Appunti indispensabili per immaginare nuovi modi di abitare questi luoghi.